L’importanza del parto

” La modalità del parto influisce sugli schemi motori, appresi in gravidanza grazie agli stimoli materni, ambientali e ormonali, che il neonato attiverà per nascere e dopo la nascita. “

Venire alla luce con un parto indisturbato, immersi negli ormoni del parto, senza interferenze di farmaci, al giusto ritmo – per la donna e il bambino in quel preciso momento –, consentirà la migliore esperienza e la migliore attivazione dei sistemi di respirazione, produzione ormonale, circolazione, movimento, ricerca e offerta del seno, suzione.

Anche nascere da un parto cesareo in travaglio, a patto di seguire le più recenti scoperte, sostenendo e accompagnando il movimento del feto, stimolando la ricerca attiva del seno a contatto con il corpo materno, permette al piccolo di avvicinarsi quanto più possibile al suo percorso di salute.

Apprendere le diverse fasi dello sviluppo del corpo umano rende possibile capire quando è utile offrire il giusto supporto. Un neonato nato da parto cesareo senza travaglio potrebbe essere un bimbo meno reattivo nella ricerca del seno e nei movimenti, soprattutto inizialmente. Aiutarlo a recuperare questo divario porterà a prevenire piccole complicazioni che potrebbero presentarsi in futuro, quali plagiocefalie, difficoltà a succhiare o cercare la mammella, ritardi nello sviluppo motorio e nel linguaggio.

Conoscere la fisiologia ci permette di integrarla quanto più desideriamo e si dimostra utile lungo il percorso verso la salute e il benessere. Per questo è importante sapere, in base alla tipologia di parto, quando è consigliato far visitare un neonato dall’osteopata.

Parto naturale: è bene effettuare una visita a 1 mese dalla nascita.

Parto operativo: vengono utilizzati strumenti come la ventosa, il forcipe o manovre specifiche come quelle di trazione sulla testa fetale. Si consiglia una visita appena possibile, anche a 1-2 settimane dalla nascita.

Parto cesareo: è meglio non aspettare oltre le 2-3 settimane, per i nati sia in posizione cefalica sia in presentazione podalica.

Ogni mamma dovrebbe sapere com’è fatta la casa dove sta crescendo il proprio bambino e quali sono le strutture impegnate nei 9 mesi di gestazione e al momento della nascita. Avere consapevolezza di come è fatto anche il pavimento pelvico, di come muoverlo e rilassarlo, è una preparazione di grande utilità che facilita la gravidanza e il post parto.

” Aumentare la consapevolezza di ciò che la donna in gravidanza può fare per la propria salute e per facilitare il parto è il primo passo. “

In gravidanza, allenarsi senza dare il giusto spazio a mobilità, allungamento e rilassamento del corpo e del bacino e assumere nel travaglio e nel parto posizioni fisse e opposte al tipo di movimento utile potrebbero generare alcune difficoltà: dolore, mancato avanzamento del travaglio, malpresentazione e malposizione del feto.

” In questi casi è importante che la mamma sappia cogliere i segnali che il suo piccolo le invierà: un feto sano in un travaglio sano stimolerà con le sensazioni il corpo della madre – il dolore normale è il segnale che indica come modificare la posizione, così da eliminarlo – per compiere quel movimento che sarà utile e necessario per procedere in salute facilmente. “

Così come in gravidanza il feto e la sua mamma hanno comunicato e imparato a convivere e si sono sentiti capaci e in contatto, alla fine dell’esperienza del parto sentiranno di aver condiviso insieme la strada, rafforzati nella capacità di percepire, adattarsi e procedere, in un processo di empowerment reciproco.