Il movimento durante la gravidanza

Il movimento è vita.

Proviamo a immaginare la nostra nascita, lì, nella pancia della nostra mamma, pronti a venire al mondo. L’abbraccio della casa-utero è sempre più avvolgente e intenso, sentiamo i rumori fuori, le carezze, i richiami di chi ci dice: «Vieni». Mossi da una grande forza, iniziamo una danza per cui ci siamo preparati per 9 mesi, imparando tutti i passi. Gli allungamenti, le rotazioni, le flessioni e i riposanti dondolii; spingiamo con la certezza che la presenza che ci è sempre stata vicino ci aiuterà anche questa volta. Lei si muove e tutto si fa più comodo. Insieme ci sentiamo bene.

In gravidanza, nel travaglio ed infine nel parto è importante ascoltare e accordarsi con il movimento che servirebbe al nostro corpo, ma – a causa della poca educazione all’ascolto delle nostre sensazioni, della mancanza di fiducia nei segnali che il nostro corpo ci invia – sotto- valutiamo questa opportunità. Può accadere che durante il travaglio e il parto si adottino posizioni limitate per via dall’ambiente in cui ci troviamo – con procedure routinarie in uso in quel determinato luogo –, o perché non si sa come muoversi, facendo insorgere delle difficoltà.

” Fare pratica del movimento e del rilassamento e ampliare il proprio bagaglio di conoscenze corporee possono invece rendere il parto un’esperienza intensa e gratificante, faticosa ma di grande soddisfazione. “

Quando incontro per la prima volta un piccolo paziente nel mio studio, chiedo sempre alla mamma che tipo di parto ha avuto e come è nato il bambino: un’informazione significativa che mi permette d’intuire alcune possibili condizioni muscolo-scheletriche e psicofisiche del neonato.

Il corpo è in grado di compiere grandi adattamenti per bilanciare quelli che sono gli squilibri funzionali: crea compensi posturali che all’inizio non ci procurano alcun fastidio, grazie alla giovane età e alla freschezza della struttura, ma, con il tempo, quell’articolazione, quel muscolo, quel tendine o quel disco non saranno più in grado di compiere l’ulteriore adattamento richiesto. Tali alterazioni possono insorgere durante la gravidanza e il parto, e molte volte si sottovaluta l’importanza di lavorare su questi piccoli disequilibri: informare adeguatamente la mamma in attesa aiuta a salvaguardare preventivamente la sua salute e quella del nascituro.