I primi assaggi
Come vivere in serenità lo svezzamento!
Il senso del gusto comincia a svilupparsi nel corso della gravidanza e matura durante l’allattamento. In questo tempo, ciò che mangia la mamma educa il gusto e l’olfatto del bambino e lo orienta nella scelta dei cibi sicuri nello svezzamento; mangiare frutta e verdura migliora la salute della mamma e stimola il bambino a scegliere cibi salutari.
” Solitamente si consiglia che siano le persone che conoscono il piccolo ad accompagnare i primi assaggi, così da comprendere i suoi segnali e arricchire l’esperienza con nuove proposte. “
A partire dai 6 mesi, tenendo conto dei tagli sicuri e dei cibi da evitare e secondo lo stile d’alimentazione della famiglia, si può iniziare a proporre i primi assaggi: riso stracotto, morbido, schiacciato con la forchetta e condito con una verdura al vapore come la zucca, la zucchina o il cavolo, a seconda della stagione e dei gusti. Pezzettoni di verdure di stagione al vapore, fusilli, spicchi di frutta o frutta grattugiata sono cibi utili per le prime esplorazioni. Pian piano si possono aggiungere nuovi sapori e nuove consistenze. Nel primo periodo di introduzione del cibo, sono indicati cereali, verdure, olio, frutta; con la maturazione del sistema digestivo, sarà possibile introdurre anche proteine vegetali e animali e formaggi. Lo svezzamento guidato del bambino (BLW) è un metodo diffuso, sicuro e apprezzato dai genitori, permette di accompagnarne la crescita proseguendo l’allattamento secondo il desiderio di mamma e bimbo, richiede buone conoscenze relative alla corretta alimentazione infantile.
” L’allattamento prosegue, a richiesta, fornendo un’importante fonte di proteine, grassi e sostanze immunitarie, insieme al nutrimento relazionale e intimo. “
Se l’allattamento diminuisce per la ripresa lavorativa, per altri motivi o per desiderio della mamma, è opportuno introdurre sufficienti quantità di tutti gli alimenti, proteine e grassi compresi, in pasti ordinati durante la giornata. Anche lavorando è possibile allattare, con le giuste informazioni e organizzazione.
Il cibo adattato – già pronto – è comodo come lo sono i cibi pronti per gli adulti. Allo stesso modo, sono cibi maggiormente processati e industriali che stimolano poco il bambino nell’esperienza di man- giare, nel gusto, nell’olfatto, nelle consistenze, e lo abituano a cibi artefatti e lontani dal normale. A partire dai 6 mesi, è sufficiente il cibo normale, offerto in modo adatto all’età e alla fase del bimbo: i cibi liofilizzati e omogenizzati sono nati per bambini ancora immaturi a livello digestivo e immunitario e destinati a età inferiori ai 6 mesi.
Nella pratica?
A tavola, in braccio, su una seduta rialzata o fissata al tavolo, sul seggiolone secondo lo stile della famiglia, il bambino può essere libero di prendere del cibo adatto a lui e di assaporarlo. In questa fase dei primi assaggi saprà già coordinare i movimenti delle mani e l’esplorazione lo aiuterà ad affinare questa abilità.
Permettere al neonato di mangiare da solo, utilizzando prima le mani e poi delle posate adatte a lui, consente di seguire i suoi tempi e le sue tappe di crescita. In questa fase, la spinta all’autonomia aumenterà e sostenerla aiuterà il bimbo a sentirsi sempre più capace e sicuro nel fare da solo. Se i genitori desiderano offrire cibo al bambino, imboccandolo, è importante ricordare di rispettare i segnali di appetito e di sazietà e i tempi necessari al piccolo per mangiare, insieme al suo desiderio di partecipare. Un secondo cucchiaio o cibi da manipolare possono aiutare.
” Il pasto è convivialità, tempo di piacere, anche in questa prima fase di scoperta. Il bimbo che ama essere imboccato sarà stimolato maggiormente con colori e gusti interessanti che potrebbero incentivare la sua voglia di fare da solo.” “
Durante il i primi assaggi del pasto è utile ricoprire il pavimento intorno e sotto al seggiolone di fogli di giornale o teli lavabili. Dopo sarà più semplice ripulire da ciò che, soprattutto nei primi tempi, sarà arrivato a terra. Il cibo è anche sperimentazione di nuovi rapporti tra le cose. I bavaglini con la tasca, rigidi e che non assorbono, o di tessuto, impermeabili e assorbenti con tasca a clip, aiutano molto a ridurre il cibo che cade addosso o a terra. Se il bimbo ama il cibo spalmato su mani e viso, una spugna o un panno morbido possono essere utili per ripulirlo al termine del pasto.
Tra i materiali per la preparazione e consumazione del cibo è utile avere pentolini con coperchio, kit per la cottura al vapore, posate di metallo con impugnature adatte alle piccole mani, piatti con ventosa anche con più settori, bicchiere semplice con i manici.
TAGLI SICURI E CIBI DA EVITARE
I cibi duri (per esempio mandorle, noccioline), dalle forme tonde, con superfici lisce, filamentosi o appiccicosi richiedono di essere adattati in forme e consistenze sicure: i pomodori, le olive, l’uva, il würstel andranno tagliati e offerti in forme diverse, per esempio tagliati in quattro spicchi, più piccoli, facili da mordere e ingoiare senza rischi; il prosciutto e le carni vanno tagliati in morbidi e piccoli pezzettini; i semi oleosi vanno proposti in creme spalmabili o tritati per evitare il rischio di soffocamento. Frequentare un corso di disostruzione, insieme a chi si occupa del bambino, è una buona prassi per informarsi correttamente, prevenire il rischio e sapere come agire in caso di necessità.
DA 9 A 12 MESI
L’allattamento procede, si riduce, cambia, si interrompe. Se la mamma lo desidera, è raccomandato continuare ad allattare il bambino fino a 2 anni e oltre, per i benefici che apporta alla salute e al benessere di entrambi.
Rispetto all’introduzione di altri cibi, si possono sperimentare nuove combinazioni: nella consistenza, nell’offerta e nel maggiore incremento di varietà.
La masticazione e l’uso delle posate saranno sempre più sviluppati, così come la presa a pinza e la coordinazione occhio-mano. Il cibo continuerà a cadere a terra, ma è una sperimentazione tipica dell’età. Con il tempo succederà sempre meno.
In bibliografia sono disponibili spunti di lettura e ricettari di cucina utili per scoprire e apprendere la cucina per i bambini e per tutta la famiglia. Avere un bimbo in svezzamento in casa è una buona opportunità per migliorare, arricchire e variare l’alimentazione di tutto il nucleo famigliare. L’esempio è un ottimo alleato. Attraverso i comportamenti e il gusto, i genitori possono educare il piccolo a riconoscere il cibo sicuro e adatto a lui.
L’allattamento e una corretta alimentazione uniti al movimento prevengono, tra le altre cose, l’obesità infantile, il diabete di tipo 1, le malattie immunitarie e favoriscono uno sviluppo sano.
L’allattamento si riduce progressivamente in maniera spontanea, aumentano la familiarità e il nutrirsi con altri cibi, il bambino e la mamma sono occupati in maggiori attività e relazioni e progressivamente la richiesta si riduce fino a interrompersi. Questo tempo è variabile secondo cultura, abitudini e usanze. Nella nostra cultura si è tornati ad allattare fino all’anno di età e sempre più donne scelgono di proseguire più a lungo. In questa fase, naturalmente, le poppate diventano più saltuarie andando avanti nel tempo, ma rimangono un importante supporto nutrizionale, immunitario e alla relazione e maturazione neurologica. Sono il comfort, i bisogni e il desiderio di mamma e bambino a definire questo tempo unico per ciascuno.